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Il vero pellegrinaggio a poco a poco rivela il bisogno di chi lo affronta: la ricerca di un benessere interiore che aumenta passo dopo passo.
Lungo le antiche vie dei pellegrini corrono le radici cristiane e non c'era occasione migliore che vivere in quest'Anno Giubilare Giacobeo, Santiago di Compostela, la terza meta principale per la nostra religione, insieme a Roma e Terra Santa.
I nostri pochi chilometri a piedi sono stati solo un assaggio della ricchezza del Cammino che da anni accoglie fedeli bisognosi di un rinnovamento spirituale, ma anche semplici turisti stregati dal fascino delle terre spagnole.
La meta è comune: la Cattedrale, che alla messa del pellegrino di mezzogiorno è luogo di commozione con il tradizionale volo del "botafumeiro", il gigantesco incensiere che messo in movimento sparge il fumo sopra le teste dei presenti, rivolti estasiati con lo sguardo verso l'alto. Per un momento i pellegrini mettono da parte bastone, borraccia e l'emblematica conchiglia appesa al collo, per sfoderare tecnologiche fotocamere che immortalano il momento...una scena indimenticabile.
E ancor oggi mi viene da sorridere ripensando all'atmosfera di gioia e di ospitalità che ho sentito in quei giorni, in tutte le nostre tappe.
A Santiago colma di giovani sorridenti in ogni viuzza del centro, mi è parso di vivere una Giornata Mondiale della Gioventù "in miniatura" e la mente, come sempre, non poteva non andare a Giovanni Paolo II che nel 1989 proprio qui portò la IV GMG e fu il primo papa della storia a pregare sulla tomba di San Giacomo.
Il suo ricordo è ancora più vivo a Fatima dove il fazzoletto e il rosario dei suoi ultimi giorni in ospedale, conservati nell'esposizione vicino al Santuario, testimoniano la sua devozione alla Madonna.
Insieme ai tanti tesori di papi, regnanti e devoti di ogni genere si resta incantati dalla corona che porta incastonato il proiettile che colpì Giovanni Paolo II nello storico attentato. Un particolare che ci riporta ai segreti di Fatima, affidati ai pastorelli di cui abbiamo visitato gli umili luoghi natii.
A Fatima si scontrano le immagini delle candele che incessantemente ardono vicino alla cappella della Madonna, con l'interminabile sequenza di botteghe e negozietti che si snoda nel centro della città...ma tutto si ridimensiona al calare della sera, quando si viene rapiti dall'atmosfera della fiaccolata e dal coro dell'Ave Maria recitata contemporaneamente in varie lingue, che avvolge l'immenso piazzale del Santuario.
Le mie aspettative sul percorso in programma non sono state tradite dalle altre città che, non da meno, testimoniano la millenaria cultura e religiosità del Portogallo.
Da Coimbra, la prima capitale del regno, con la sua storica università, a Lisbona, passando per Batalha e Alcobaça dove spicca la maestosità dei due imponenti monasteri, niente mi ha deluso.
L'unico pensiero che mi suscita un pizzico di rammarico è l'aver avuto solo l'assaggio di un pellegrinaggio che, dal Cammino di Santiago agli altri luoghi di fede, avrebbe tante altre emozioni da dare, se solo si avesse l'opportunità di caricare lo zaino in spalla e ripartire ogni giorno...
Barbarotto Susy