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"La visita pastorale è una delle forme, collaudate dall'esperienza dei secoli, con cui il vescovo mantiene contatti personali con il clero e gli altri membri del Popolo di Dio. E' occasione per ravvivare le energie degli operatori evangelici, lodarli incoraggiarli e consolarli; è anche l'occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana e ad un'azione apostolica più intensa.
La visita gli consente inoltre di valutare l'efficienza delle strutture e degli strumenti destinati al servizio pastorale, rendendosi conto delle circostanze e difficoltà del lavoro di evangelizzazione, per poter determinare meglio le priorità e i mezzi della pastorale organica.
La visita pastorale è pertanto un'azione apostolica che il vescovo deve compiere animato da carità pastorale che lo manifesta concretamente quale principio e fondamento visibile dell'unità nella Chiesa particolare.
Per le comunità e le istituzioni che la ricevono, la visita è un evento di grazia che riflette in qualche misura quella specialissima visita con la quale il "supremo pastore" e guardiano delle nostre anime, Gesù Cristo, ha visitato e redento il suo popolo" (Dal Direttorio per i Vescovi).
L'autorevole testo riportato ci ricorda anzitutto che la visita pastorale nasce dal dovere del vescovo di mantenere contatti personali con i sacerdoti , le persone consacrate e i laici nel loro specifico territorio.
Ciò che anzitutto qualifica la visita è proprio il contatto personale, più diretto, più concreto e prolungato e che ha come scopo di "ravvivare le energie degli operatori pastorali e richiamare tutti al rinnovamento della propria vita cristiana e ad un'azione apostolica più intensa. Potemmo dire che ha lo scopo di confermare, sostenere e stimolare la fede, la testimonianza e l'impegno di evangelizzazione di ogni battezzato e di ogni comunità.
La visita è occasione per mettere in luce il significato della missione del vescovo nella Chiesa diocesana, come inviato di Gesù Cristo.
Egli viene perché mandato; ed è mandato come successore degli apostoli. La sua non è dunque la visita di un ispettore amministrativo o di un controllore burocratico, ma è "un'azione apostolica", cioè la visita di un inviato che rende presente Gesù Cristo nella comunità cristiana.
Nella persona del vescovo, Gesù Cristo stesso "pastore supremo" e "custode" delle nostre anime", continua e prolunga la sua visita ed attua la sua presenza amorosa nella Chiesa.
Alla luce di queste indicazioni il vescovo ha scelto come titolo della sua visita le parole di San Paolo: "Noi non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia" (2 Cor 1, 24).
A partire dall'ultimo Convegno diocesano "Abita la terra e vivi con fede" le cui conclusioni sono sintetizzate nell'espressione "Corresponsabili per la missione", il vescovo desidera che la sua visita sia un'onesta e franca verifica, ma anche un realistico e coraggioso rilancio del nostro impegno di crescere sempre più nel sentirci tutti responsabili di quel dono inestimabile che è il Vangelo di Gesù.
Questa visita avrà dei momenti che faranno riferimento alla forania, ma privilegerà la realtà della parrocchia e dell'unità pastorale. Si tratta di una scelta che dà certamente rilievo alla parrocchia, ma che - prendendo atto dei cambiamenti intervenuti in questi ultimi decenni – riconosce la realtà delle unità pastorali e intende, inoltre, anche sostenerne l'importanza e favorirne la crescita e l'ulteriore sviluppo nella direzione dell'unità, della condivisione e della collaborazione pastorale.
E' importante che ci prepariamo a questo importante evento di Chiesa con la preghiera personale e comunitaria e riflettendo (sopr attutto nei var i gruppi) sul tema della Chiesa come comunione, sulla corresponsabilità per la missione, sulla figura e il ministero del vescovo, sul significato e valore di quella Chiesa particolare che è la diocesi, sulla parrocchia e sulla collaborazione tra parrocchie.
Il vescovo nella sua lettera per la visita pastorale dice: "Apritemi le vostre case, le vostre comunità, soprattutto il vostro cuore! Io sono vostr o, voi siete miei, insieme siamo di Cr isto, da lui amati e inviati ad annunciar e al mondo l'amore di Dio Padre.
Durante la visita mi risponderete con le vostre opere, con il vostro spirito pastorale, ma già fin d'ora vi chiedo di rispondermi con il vostro cuore. Ciò è necessario per incontrarci, per capirci e per camminare insieme nelle vie di Dio, e anche per rendere questa nostra Chiesa di Vittorio Veneto sempre più fedele alla propria tradizione religiosa, sempre più capace di vivere con fede la terra che il Signore l'ha chiamata ad abitare".
Come si può vedere nel programma pubblicato, la visita alle nostre parrocchie di Mansuè e Basalghelle sarà dal 21 al 30 di novembre. Il 2 ottobre alle ore 20.30 nel Duomo di Oderzo ci sarà la celebrazione solenne di apertura della visita per tutte le par rocchie della forania opiter gina, alla quale tutti siamo invitati.
Siamo invitati in questo periodo a prepararci nella preghiera ad accogliere la visita del nostro Pastore, vero momento di grazia per le nostre comunità.